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sabato 16 agosto 2008

Piramidi e Faraoni

Le dinastie attraversano oltre 3.000 anni di storia, dalla prima, che inizia con Narmer intorno al 3200 AC, all’ultima, la tolemaica, che termina con Cleopatra e la sua tragica fine nel 30 a.c

Chi erano i faraoni?

Faraone significa grande casa. Il faraone era una divinità a cui ci si poteva avvicinare solo prostrandosi. Tra i simboli che compaiono nelle raffigurazioni del faraone vi è il serpente cobra femmina che rappresenta il dio sole. Cleopatra, alla fine del grande Egitto, sceglie il cobra come strumento con cui procurarsi la morte per evitare l’umiliazione della prigionia. Le piramidi sono straordinari monumenti funerari. Si trovano nella piana di Giza e furono costruite durante la IV dinastia, nel periodo compreso tra il 2630 e il 2510. La più imponente è quella di Cheope, seguono quella di Chefren, quarto faraone della IV dinastia e la più piccola, quella di Macerino, figlio o fratello di Chefren e quinto faraone della IV dinastia.

Come sono state costruite le piramidi?

Erodoto diffuse la leggenda, assolutamente priva di fondamento storico, che le piramidi furono costruite con gli sforzi inauditi degli schiavi e al prezzo di vite umane. Ma gli umili schiavi che lavorano sotto i colpi della frusta non sono nient’altro che un falso storico dal momento che in Egitto non v’era schiavitù. Chi ha costruito le piramidi, dunque, lo ha fatto dietro compenso e sotto la guida di grandi architetti che, tra l’altro, occupavano un posto particolarmente alto nella scala sociale del tempo.

La Sfinge

Sempre nella piana di Giza si trova la Sfinge, la gigantesca statua dalla testa umana e il corpo leonino. C’è chi sostiene che sia stata costruita nell’epoca di Chefren, di cui pare riprodurrebbe il volto, e chi dice che risalga addirittura al 10.500 a.c. L’astronomia offre una suggestiva risposta al perché di quella data.La Sfinge, infatti, ha la forma della costellazione del Leone e il sole sorgeva nella costellazione del leone nell’anno 10.500. Quell’anno, dunque, esattamente nel giorno dell’equinozio di primavera, la Sfinge, guardando, come guarda, verso est, vide sorgere, insieme al sole, se stessa.

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